Gianluca De Prophetis, 39 anni il prossimo gennaio, si diverte ancora a fare il protagonista. La buona stagione del Villa dipende anche dai suoi gol e dalle sue giocate, mai banali e sempre con il marchio “alta qualità” ben impresso. Eh sì, perché il “Gian”appartiene alla razza sempre più rara dei piedi buoni, razza in estinzione sacrificata sull’ altare di un calcio sempre più muscolare e meno tecnico. Però sono i giocatori come lui che fanno la differenza, quelli capace di cambiare il corso di una partita grazie ad una giocate, magari una sola in 90’, ma decisiva.
Nell’ultimo turno di campionato, però, De Prophetis di giocate decisive ne ha sfornate 4, calando il poker di reti che ha steso il Castello e proiettato il Villa nelle zone più nobili della graduatoria. Un Villa che forse si aspettava di più dai due novi acquisti Piu e Lancerotto ed invece è ancora una volta esaltato dalle prodezze di questo quasi quarantenne che non vuole perdere il vizio di fare le cose perbene. Gianluca, che ha vissuto stagioni importanti anche nel calcio regionale, non ha mai vissuto il rientro nel Carnico come un ridimensionamento. Lui è uno al quale piace soprattutto giocare a calcio, indipendentemente dalle categorie: Arta, Cedarchis, Campagnola e Villa sono piazze importanti nel calcio della montagna e lui vi ha lasciato segni importanti ed un ricordo positivo. Viene descritto come un tipo un pochino scontroso, uno che se ne sta sulle sue, ma dietro un impatto che a volte si rivela difficile, c’è un ragazzo schietto che accetta la battuta. Magari qualche volta è un pochino permaloso ed un giudizio tecnico lo disturba: ma è il destino di quelli bravi, quelli dai quali ti aspetti sempre qualcosa di più, tipo quattro gol a partita!

(dal Gazzettino)